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Oggi parliamo di acrilico per la ricostruzione unghie e di come si usa.

Prima di iniziare faccio una premessa importante. Questi articoli servono a farti capire alcuni concetti importanti sul prodotto (in questo caso l’acrilico), ma non possono e non devono mai sostituire i corsi di ricostruzione unghie che facciamo.

Studiare in classe con un’insegnante competente e capace è la soluzione per diventare un’esperta di ricostruzione unghie. Per questo motivo, se vuoi imparare ad usare l’acrilico in modo professionale, ti consiglio di partecipare alla prossima data del Corso Professione Onicotecnica, il corso di ricostruzione unghie più affidabile e più frequentato dalle Onicotecniche di tutta Italia.

Detto questo, possiamo iniziare.

Buona lettura 😉

ACRILICO: COS’È E COME NASCE

Prima di spiegarti come si usa l’acrilico, vorrei spiegarti cos’è e come nasce.

L’acrilico è stato il primo prodotto per ricostruzione unghie ad essere creato.

Il primo brand dell’acrilico nasce nel 1970, ma già nel 1957 la prima persona a ‘scoprirlo’ fu un dentista, che con l’alluminio e i prodotti che usava giornalmente, si ricostruisce un’unghia rotta dell’alluce.

’Acrilico’’ è un nome scorretto di chiamare questo prodotto, perché in realtà, tutti i prodotti per la ricostruzione unghie contengono al loro interno degli acrilici (gel, semipermanenti, colla ecc.)

L’acrilico, è un sistema, correttamente chiamato ‘sistema liquido-polvere’.

Purtroppo, molte onicotecniche, ma anche i rivenditori, non conoscono davvero, non solo le giuste terminologie, ma anche i prodotti, come devono essere applicati, rimossi o come reagiscono alla polimerizzazione.

Nel sistema liquido-polvere, il liquido è composto da monomeri singoli e può contenere MMA (metilmetacrilato), EMA (etilmetacrilato), H-EMA (idrossietilmetacrilato). La polvere (polimero), nasce sempre da un monomero, ma per crearlo, il monomero viene diluito in un solvente, che in seguito polimerizza in micro perline.

Sulla superficie di queste perline è presente il perossido di benzoile (BPO), un iniziatore che si spezza con il calore; ogni monomero sarà stimolato dalla sua energia e si attaccherà ad un altro monomero, formando lunghe catene. Grazie alla polvere, che funge da vettore, si attiva il processo di indurimento, cioè la polimerizzazione.

A molte delle mie allieve è capitato che, quando hanno proposto alle clienti una ricostruzione o una copertura con il sistema liquido-polvere, loro hanno rifiutato, dicendo che l’acrilico fa male, ma basandosi su cosa? Sicuramente solo sul sentito dire.

L’acrilico non fa male più del gel o viceversa.

Come ti ho già detto altre volte, nella maggior parte dei casi, è l’onicotecnica a causare dei problemi, perché non ha le giuste conoscenze e, oltre a portare alla cliente ad avere il terrore della ricostruzione unghie, della fresa ecc., perché sicuramente le crea dei problemi, non sa nemmeno spiegarle il perché questi prodotti non facciano assolutamente male.

Sicuramente, è il forte odore a causare perplessità e sospetto, ma anche l’odore di benzina o altri odori forti sono fastidiosi, ma questo non vuol dire che siano tossici. Per questo è importante essere ben informate, per dare alla cliente le giuste informazioni ed apparire più professionale.

Un ingrediente che ha portato a pensare che questo sistema fosse tossico è l’MMA, cambiato negli anni dall’EMA.

Questa sostituzione ha portato le persone a credere che fosse tossico, ma quello che non sanno è che l’acrilico, è usato per le protesi dentarie, per la cementazione delle ossa, delle lenti a contatto ecc. Tutte cose che stanno a contatto con il corpo umano, quindi l’MMA non può essere una sostanza cancerogena. Ti assicuro che se lo fosse, non sarebbe sul mercato. Il vero motivo per cui l’MMA è stato sostituito dall’EMA, è perché l’MMA rende l’acrilico troppo duro, e gli urti che si andavano a prendere, magari nemmeno spezzavano il prodotto, ma il colpo si ripercuoteva direttamente sull’unghia, che si spezzava, creando gravi danni.

Inoltre, per far aderire questo componente, l’unghia doveva essere limata in modo eccessivo, quindi causava un indebolimento della struttura dell’unghia. Con l’EMA invece, la struttura che si crea è più flessibile e meno dura.

ACRILICO: RAPPORTO TRA LIQUIDO E POLVERE

Monomero e polimero sono stati creati per unirsi perfettamente tra di loro e non possono farlo se uno appartiene ad un’azienda e l’altro ad un’altra azienda, perché ognuna utilizza diverse quantità di BPO che può variare dall’1 al 2%. Il perossido di benzoile determina quanto il monomero polimerizzerà. Se un’azienda utilizza una specifica quantità di BPO per quella specifica polvere per fare in modo che la polimerizzazione avvenga nel modo corretto, se invece vado ad utilizzare prodotti di marchi diversi, questo non sarà mai possibile.

Una caratteristica di questo sistema è che, oltre ad avere il pieno controllo di tutti i passaggi, perché sei tu a crearlo, (al contrario del gel UV che è un prodotto già pronto) può essere utilizzato su unghie naturali danneggiate, riuscendo a risolvere tantissime anomalie che si presentano.

Creare il giusto rapporto tra liquido e polvere è molto importante perché crea la giusta consistenza che darà forza alla ricostruzione che si andrà a creare. Troppo, o troppo poco liquido, fanno spezzare l’equilbrio tra forza e consistenza. Di solito le onicotecniche pensano che utilizzare più liquido crei più aderenza, ma non è affatto così. Utilizzare più liquido può portare, sia nell’immediato, che nel tempo, ad allergie e sensibilità cutanee.

ACRILICO: COME SI USA E COME TROVARE LA GIUSTA CONSISTENZA

Se sei agli inizi, non ti basta un articolo per imparare ad usare l’acrilico, ricorda che un corso di formazione è importante per evitare di cadere in errori continui. Però voglio aiutarti, con queste piccole ‘pillole’ ad entrare in questo fantastico mondo.

Per prima cosa, ti consiglio di acquistare un pennello che deve essere preparato correttamente e deve avere le giuste caratteristiche:

  • La pancia del pennello deve essere schiacciata.
  • Il pennello non deve essere né troppo piccolo, né troppo grande.
  • Le setole devono essere naturali.
  • La ‘pancia’ del pennello non deve essere troppo grande, per far in modo che non trattenga troppo liquido.

Procurati un barattolo che si chiuda ermeticamente, cosicché eviterai che i vapori fuoriescano nel momento in cui non andrai ad utilizzarlo.

Per creare la tua pallina immergi il pennello nel liquido e, dopo aver scaricato il prodotto sulle pareti del barattolo, vai a prelevare, solo con la punta ed un solo lato del pennello, la polvere.

immersione pennello nel liquido. acrilico unghie: come si usa

prelevazione polvere. acrilico unghie: come si usa

Le prime prove non farle direttamente sull’unghia, puoi procurarti una semplice tip.

Dopo aver creato la pallina, adagiala sulla tip e aspetta un paio di secondi. Questo ti aiuterà a capire la consistenza della pallina e quanto tempo ci mette a polimerizzare in quel momento, in quell’ambiente.

La pallina non deve colare subito dopo che l’hai applicata sulla tip. Se il rapporto tra il liquido e la polvere è corretto, rimarrà stabile.

Pallina troppo liquida

esempio pallina troppo liquida. acrilico unghie: come si usa

Pallina corretta

esempio pallina corretta. acrilico unghie: come si usa

La pallina non deve perdere la sua forma iniziale e, oltre alla pallina, sulla tip non si deve presentare del liquido (la pallina che hai applicato è troppo liquida), né ci deve essere troppa polvere (la pallina che hai applicato è troppo secca).

esempio pallina troppo secca. acrilico unghie: come si usa


Se la pallina rimane immobile, almeno per i primi 10 secondi ed appare opaca, allora molto probabilmente la sua consistenza è corretta.

esempio pallina con consistenza corretta. acrilico unghie: come si usa

La giusta consistenza della pallina garantisce la giusta polimerizzazione. Bisognerebbe usare il 70% del liquido e il 30% di polvere, quindi il corretto rapporto sarebbe 1-1/2 parte di monomero e 1 di polimero.

ACRILICO: ERRORI DA EVITARE

Non alitare sulla struttura, aggiungeresti solo umidità al processo di polimerizzazione.

Evita, durante la polimerizzazione di avere l’aspiratore acceso, questo potrebbe inficiare sulla polimerizzazione

Ricordati di non creare palline troppo asciutte o troppo bagnate.

Non lavorare in ambienti che hanno temperatura troppo diversa da 20-23° e umidità troppo diversa dal 50-60%.

Il sistema liquido-polvere è il prodotto più adatto per essere utilizzato su unghie naturali danneggiate, perchè è capace di risolvere tantissime anomalie che si presentano.

Se vuoi conoscere questo prodotto a 360° ed imparare a fare delle perfette ricostruzioni, iscriviti al Corso Professione Onicotecnica. Clicca qui sul banner e vieni a studiare in sala con me e le nostre TRAINER dell’Accademia.

Corso professione onicotecnica