Per riuscire ad essere padrona e consapevole del tuo lavoro è essenziale che tu conosca i 3 elementi per limitare al massimo i problemi che tutti i giorni incontri durante il tuo lavoro.
Ogni problema che hai su unghia dipende da tre elementi:
- l’unghia naturale
- la chimica dei prodotti
- la struttura della ricostruzione
Unghia naturale: Avere un’unghia naturale sana e sapere come mantenerla è essenziale per riuscire ad assicurarti il lavoro da qui ai prossimi anni, infatti una cliente che viene da te e vede che le cuticole peggiorano oppure le unghie le si sono rovinate, oltre che ad avere un problema di sollevamenti continui del prodotto, la cliente non vedrà mai il lavoro fatto bene.
Se per te la priorità è solamente avere unghie ricostruite, belle esteticamente fregandotene della loro salute, ti consiglio di cambiare immediatamente atteggiamento e leggere con la massima attenzione i prossimi capitoli, senza cercare di mettere in mezzo le tue idee molto spesso sbagliate o condizionate da falsi miti.
Chimica dei prodotti: Per la chimica dei prodotti mi sono affiancata al più grande chimico del mondo di cui ti ho parlato all’inizio, Doug Schoon, e questo perché quando devi scegliere il prodotto migliore per te oppure hai dei problemi e non sai come risolverli la soluzione la trovi proprio nella scienza che nessuno ti ha mai insegnato.
“L’argomento scienza” in Italia, spesso rimane un argomento sconosciuto o nascosto da alcune aziende perché nella maggior parte dei casi vengono date alcune informazioni che vanno contro il prodotto che si rivende o si distribuisce, perciò si preferisce omettere alcune informazioni dandone altre – diverse – che valorizzano il proprio marchio o prodotto.
Struttura della ricostruzione: Come terzo punto troviamo le leggi fisiche, cioè qual è la struttura che rende la ricostruzione duratura anche se subisce un urto, quindi come si applicano e a cosa servono queste leggi.
Questi sono tre elementi molto importanti per lavorare in modo professionale, pulito, duraturo. Essenziali per non rovinare l’unghia naturale.
I 3 elementi devono esserci tutti, ma molto spesso alcuni non vengono calcolati e si commettono degli errori o si cambia il modo di lavorare per sopperire alla mancanza di uno di questi.
Pronta per la lettura? Partiamo…
COSA COMPORTA LA MANCANZA DI UNO DI QUESTI ELEMENTI?
I problemi più comuni che un’onicotecnica riscontra nel lavoro di tutti i giorni, come ho detto prima, sono causati dalla poca conoscenza che hai sui 3 elementi che ho elencato in precedenza.
Questi problemi possiamo riassumerli in tre categorie:
- LIFTING DEL PRODOTTO
- ROTTURA DEL PRODOTTO
- INGIALLIMENTO DEL PRODOTTO
Di seguito troverai un vero e proprio manuale dei problemi che puoi incontrare sia in gel che in acrilico, così quando riscontri delle problematiche, sarà sufficiente andare a leggere da cosa dipende quel problema, esaminare il lavoro che hai fatto e capire la causa in modo da non sbagliare più in futuro.
Vedrai che un aspetto può toccare anche più di un problema. Stai lavorando con prodotti professionali che hanno bisogno di una conoscenza più profonda della loro semplice applicazione.
PROBLEMA 1:
LIFTING DEL PRODOTTO
Cos’è il lifting? Lifting significa sollevamento, quindi il sollevamento del prodotto dall’unghia naturale che dipende da 7 aspetti:
1. Contaminazione del prodotto:
Il primo suggerimento è quello di lavorare in un ambiente pulito.
- Il nostro lavoro è una produzione costante di polvere che si deposita ovunque e che continua a stare nell’aria anche ore dopo che non lavoriamo, per questo è fondamentale avere un ottimo sistema di ventilazione che permette alla polvere di essere aspirata nel momento stesso in cui la produci.
- Il tavolo deve essere libero dai prodotti il più possibile perché deve essere comodo da pulire ogni volta che vediamo la polvere depositata, e naturalmente non possiamo spostare i 1000 contenitori e vasetti sparsi sul tavolo, sarebbe una grandissima perdita di tempo.
- Quindi avere cassetti e ripiani chiusi per far si che la polvere non si depositi sui prodotti e li vanno a contaminare.
2. Usare pennelli puliti:
- Parliamo soprattutto del pennello di acrilico che appena comprato presenta una gomma o amido sulle setole per mantenerle chiuse e che deve essere rimosso completamente prima di essere immerso nel liquido
- Il pennello acrilico come anche del gel deve essere controllato e pulito già durante l’applicazione del prodotto. Con entrambi i prodotti pulire il pennello tra un’unghia e un’altra, tra una pallina ed un’altra ti aiuta a lavorare in modo più pulito e controllato e senza contaminare il barattolino di gel o il vasetto dove c’è il monomero.
- Usa pennelli puliti, sembra banale ma vedo troppo spesso persone che per pigrizia o mancanza di conoscenza utilizzano pennelli con l’acrilico indurito sulle setole o che mentre limano la polvere va sulle setole e direttamente vanno ad immergere il pennello nel liquido o nel gel.
- Contaminazione del pennello vuol dire anche utilizzare creme o prodotti che vanno ad ammorbidire le setole del pennello, NON SERVE.
- utilizzare un disidratante sporco. Il preparatore che serve a togliere l’umidità dalla superficie dell’unghia raccoglie sul suo pennellino moltissime particelle di polvere che poi le va a rimettere all’interno del barattolo causandone la contaminazione e neutralizzando la sua funzione principale, perciò se ti ritrovi il prodotto sporco molto probabilmente stai andando a sporcare l’unghia invece di pulirla.
Sono tutti accorgimenti che vanno a migliorare l’aderenza del prodotto, non perché stai utilizzando un prodotto di una marca rispetto ad un’altra ma solamente perché stai lavorando in modo più pulito.
3. Applicazione del prodotto sottile:
Le clienti sono un po’ cambiate e sembra che ne capiscono più delle onicotecniche, quindi nel momento del servizio sono loro a dirti come deve essere la struttura e come deve essere la “bombatura” (per loro non ci deve essere) e per accontentare le clienti si fanno cose che non dovrebbero essere fatte.
Quando una persona è sicura di quello che sta offrendo non si mette paura di ciò che la cliente vuole, perché sa cosa le deve consigliare e le spiega il perché delle decisioni che prende.
Sei tu che devi guidare la tua cliente
In ogni modo la struttura dell’unghia non è un OPTIONAL, il prodotto applicato troppo sottile non ti da la struttura adeguata di cui ha bisogno l’unghia per non sollevarsi o rompersi per poi perdere la sigillatura.
Uno dei 4 pilastri della struttura è la regola della leva, che se seguita evita il sollevamento del prodotto dalle cuticole causato da un unghia sproporzionata che ha troppo peso nella parte del margine libero.
4. Debole struttura di supporto:
Il chiodo fisso di un’Onicotecnica deve essere sempre la cura dell’unghia naturale, e in nessun modo dobbiamo andare contro questa priorità per due motivi:
- La lamina ungueale che viene danneggiata da una limatura aggressiva, quindi viene assottigliata, avrà problemi di aderenza del prodotto.
- È indubbio che dobbiamo mantenere sana la lamina ungueale per il solo fatto che stiamo parlando di una parte importante del corpo umano, e non averne cura porta a problemi ben più gravi del solo sollevamento del prodotto.
Il motivo principale che porta le unghie naturali ad assottigliarsi è senza dubbio una limatura aggressiva con lime di grammatura (quanto gratta una lima) troppo alta per un’unghia naturale.
La lima più adatta ad opacizzare o accorciare l’unghia naturale è la lima 180 o meglio 240 grit.
Troppe onicotecniche ancora sono convinte che più si lima la lamina, più il prodotto aderisce quando invece è esattamente il contrario, infatti più limi, più assottigli la lamina e meno il prodotto aderisce.
Questo problema si riscontra sempre più spesso durante la rimozione del prodotto o durante il ritocco mensile, infatti per andare a togliere tutto il prodotto, oppure durante il ritocco per togliere una bolla d’aria vai a lavorare direttamente sulla lamina con punte per la fresa o con lime troppo aggressive.
Poi come se non bastasse quando togli tutto il prodotto per eliminare dall’unghia naturale i segni della limatura, continui con un buffer che anche se molto delicato va ad infierire e a continuare l’assottigliamento della lamina.
5. Rapporto di miscelazione/Polimerizzazione del Gel:
Sia che parliamo di acrilico che di gel come ho detto sopra parliamo di prodotti professionali che hanno una determinata procedura di applicazione e di indurimento.
Durante l’indurimento di qualsiasi prodotto accade una reazione chimica che si chiama RESTRINGIMENTO, quando i monomeri si uniscono stretti stretti tra di loro durante l’indurimento del prodotto. Questa è una normale reazione chimica che avviene sempre, invece nel momento in cui abbiamo un eccessivo restringimento del prodotto ci troviamo di fronte a problemi di sollevamento.
Quando misceliamo il liquido con la polvere bisogna evitare di farlo:
- troppo bagnato perché causa un eccessivo restringimento del prodotto e questo porta anche ad una riduzione dell’equilibrio tra forza e flessibilità
- troppo asciutto in quanto crea una mancanza di coesione tra i monomeri interni impedendo al prodotto di aderire correttamente alla lamina ungueale, questo perché il prodotto contiene troppo poco monomero per tenere correttamente la struttura.
Quando parliamo invece di gel, l’eccessivo restringimento (ti ricordo che il restringimento del prodotto è una normale reazione chimica) causa un eccessivo bruciore sulle unghie e quando succede, anche nel gel, avrai comunque problemi di sollevamento.
6. Preparazione errata dell’unghia naturale:
Il prodotto per poter aderire in modo ottimale ha bisogno di avere una superficie:
- sana e non assottigliata,
- senza residui di prodotto,
- oli che si trovano naturalmente sull’unghia naturale,
- senza CUTICOLE attaccate sulla lamina ungueale,
quindi è importante non limare eccessivamente l’unghia naturale, rimuovere ogni residuo di prodotto che può contrastare l’adesione del nuovo prodotto, facendo attenzione sempre a non assottigliare l’unghia.
Opacizzare l’unghia naturale vuol dire togliere dalla superficie un 5% dell’umidità totale che possiede l’intera lamina ungueale. Ed è questo quello che serve per l’adesione del prodotto. Quindi sia con la lima che con i preparatori, vai a trattare la superficie della lamina, quello che andrà in contatto con il prodotto. Quando opacizziamo andiamo a togliere solamente la parte lucida della lamina.
Togliere le cuticole, NON SIGNIFICA TAGLIARLE.
Significa spingere delicatamente dietro le cuticole, togliere con la punta appropriata (te ne parlerò più avanti), la parte di cuticola attaccata alla lamina, e controllare bene che non ci sia nessun residuo di cuticola. La parte più importante da togliere non è la pelle ispessita, ma la cuticola che si trova sotto di essa.
NOTA: CONTROLLO DEL PRODOTTO NELLA ZONA CUTICOLA:
Una volta aver pulito bene la zona delle cuticole devi fare attenzione al controllo del prodotto intorno alla zona cuticola.
Con il gel bisogna fare attenzione al prodotto che cola perché fa troppo caldo oppure è un gel meno consistente, mentre con l’acrilico la sbagliata miscelazione porta il prodotto sulle cuticole.
Ed in particolare:
- Non spingere con il pennello, che sia gel o acrilico, il prodotto nelle cuticole
- Evitare che il prodotto tocchi la zona cuticole utilizzando una pallina più piccola
- Con l’acrilico utilizzare una carta assorbente dove puoi rilasciare il liquido extra dal pennello prima dell’applicazione
- Con il gel utilizzare un pennello classico ma che abbia le setole sottili cosi da riuscire ad avvicinarti senza toccare la pelle.
7. Impropria applicazione del prodotto:
Se hai seguito tutti i passaggi precedenti alla perfezione, ti do un ultimo suggerimento che riguarda l’applicazione del prodotto.
L’applicazione del prodotto è fondamentale quando parliamo di aderenza del prodotto, e lo spessore è quello che incide notevolmente.
Se abbiamo a che fare soprattutto con il gel bisogna capire che deve catalizzare in una lampada e ogni strato lo deve fare nel modo giusto altrimenti ci ritroviamo i strati più profondi non catalizzati e che naturalmente non aderiscono alla lamina ungueale.
Di base la struttura appropriata di un’unghia ricostruita non deve superare i 2 mm, alzandosi leggermente nella parte dell’apice.
Questo lo ottieni principalmente con l’applicazione corretta della formina, che deve seguire la crescita dell’unghia naturale.
Una volta aver applicato la formina nel modo giusto puoi procedere con l’applicazione del prodotto, se gel in più strati sottili e se è acrilico con una miscelazione corretta e con un metodo che ti riduca lo spessore del prodotto.
PROBLEMA 2:
ROTTURA DEL PRODOTTO
Ogni volta che utilizzi un prodotto per la ricostruzione devi essere in grado di utilizzarlo nel migliore dei modi e questo lo puoi fare SOLO ed esclusivamente, conoscendo il giusto metodo di lavoro.
Se una cliente ritorna con una rottura del prodotto a meno che non ha urtato l’unghia, il problema nella maggior parte dei casi dipende da te, perché ogni prodotto deve essere utilizzato nel modo migliore altrimenti crea problemi.
1. Sbagliata consistenza del prodotto:
Nell’acrilico in particolare i problemi maggiori dipendono dalla miscelazione di liquido e polvere. La sbagliata consistenza va a compromettere l’integrità della chimica del prodotto.
Se viene utilizzato con troppo monomero la proporzione tra i due elementi è sbagliata e non asciugherà in modo corretto ma ci sarà un eccessivo restringimento del prodotto che si traduce in debolezza della struttura interna.
Se al contrario viene utilizzato troppo asciutto quindi abbiamo troppa polvere, si creerà una mancanza di adesione interna con la stessa conseguenza perché il monomero è necessario per mantenere coesa la struttura.
Quando si presentano le bolle all’interno del prodotto anche queste creeranno una debolezza nella struttura interna. Tutto questo porta ad una rottura prematura del prodotto.
Se ti è mai capitato di avere clienti che battono le unghie e non si spezzano, invece altre che appena le sfiorano presentano delle crepe, questa è la conseguenza di avere una struttura debole.
2. Micro-frattura del prodotto:
Qui parliamo di LIMATURA con la fresa. È importantissima qui la scelta della giusta fresa/ micromotore.
Questo è un argomento ignorato dalla stragrande maggioranza delle onicotecniche che puntano più alla convenienza perché pensano: “importante è che la fresa gira!!! Più avanti ne comprerò una più buona”!
… quello che non viene considerato sono i problemi che hai a causa di una fresa che ha un motore che vibra perché ha una bassa qualità o perché non ha abbastanza cuscinetti che attutiscono la vibrazione.
Quello che succede è che la vibrazione del manipolo della fresa o anche di una punta di bassa qualità va a “traumatizzare” il prodotto appena applicato o durante il ritocco causando micro-fratture all’interno della struttura portando alla fessurazione del prodotto.
3. Prodotto contaminato:
Stessa cosa identica di quello che ho detto sopra. Lavora in un ambiente pulito e in modo pulito e sarai più professionale e risolverai molti problemi correlati a questo.
4. Cambiamenti stagionali:
I cambiamenti della temperatura e dell’umidità influiscono sul rapporto di miscelazione di liquido e polvere e anche sulle prestazioni del prodotto, nel senso che è più difficile da applicare perché troppo liquido o troppo pastoso. Di base bisogna evitare cambiamenti climatici estremi, scegli un luogo dove non risenti dei cambiamenti di temperatura.
In ogni modo anche l’umidità ha una sua forte influenza, quindi ad ogni cambiamento bisogna ricalibrare il rapporto di miscelazione tra liquido e polvere.
Nel gel invece evitata di lasciarlo in ambienti troppo caldi, perché oltre ai raggi UV anche il forte calore incide sull’indurimento del prodotto e influisce naturalmente sulla durata del gel sulle unghie della cliente.
“Ma Roberta posso mettere il prodotto nel frigorifero?”
Evita di mettere il prodotto in frigo perché nel momento in cui lo utilizzi e lo utilizzi in un luogo sicuramente più caldo, la condensa creata dallo sbalzo termico crea gli stessi problemi.
5. Struttura vulnerabile:
Un applicazione inconsistente del prodotto, cioè non uniforme, è causata da:
- un posizionamento errato della formina
- Un applicazione del prodotto sbagliata, che non copre completamente tutta l’unghia naturale lasciando scoperti i laterali o che viene applicato troppo sottile al centro,….
- Improprio posizionamento dell’apice, quindi la parte che presenta poco più prodotto ed è importante sapere dove bisogna metterlo perché potrebbe causare un peso eccessivo ad esempio sulla punta dell’unghia naturale e quindi portare alla rottura del prodotto
PROBLEMA 3:
INGIALLIMENTO DEL PRODODTTO
Vediamo ora per quale motivo si verifica l’ingiallimento del prodotto:
1. Prodotto e pennello contaminato:
Quanto hai problemi con il prodotto che si ingiallisce la prima causa è proprio il pennello sporco o il prodotto contaminato dal pennello sporco. L’ Ingiallimento del prodotto è il risultato di una contaminazione che può alterare la chimica del prodotto.
Ecco alcuni consigli per mantenere il tuo pennello di acrilico (il pennello che ha più problemi di contaminazione) sempre al massimo della forma e farlo durare di più nel tempo.
La corretta manutenzione del pennello comprende la pulizia prima e dopo ma soprattutto mantenerlo pulito nel momento in cui andiamo ad applicare il prodotto, infatti in quel momento il tuo unico pensiero va sul prodotto dimenticandoti completamente che se il pennello non ha più la forma giusta ed è sporco, ti ostacola solamente e non riuscirai ad ottenere il massimo da quell’applicazione e ti porta ai problemi che ti ho elencato sopra.
Andiamo a vedere come mantenere quando lo usi e quando non lo usi:
- quando utilizzi un pennello fallo con gli stessi prodotti o similari, perché il pennello immagazzina un tipo di monomero e quando ne utilizzi un altro automaticamente contamini l’altro liquido.
- le setole del pennello sono state create per non rovinarsi con il monomero, quando lo devi pulire da piccoli residui di prodotto utilizza il monomero, ma le setole si mantengono più a lungo.
- quando non utilizzi il pennello togli l’eccesso di liquido con il cotone prima di rimetterlo nel tappo e mantienilo a testa in giù. il ferro che serve a tenere unite le setole si rovina quando c’è del liquido in eccesso e rilascia un residuo giallo dalle setole. una volta che arrivi a questo punto non puoi più fare niente.
- ci sono dei liquidi specifici per non rovinare le setole quando devi pulirlo dall’ acrilico indurito, puoi utilizzare comunque il monomero ma la pulizia richiederà più tempo.
Oltre al pennello un modo per contaminare il prodotto è utilizzare il Dappen dish (vasetto per il monomero) sporco, quindi bisogna pulirlo tra una cliente e l’altra.
Se lavori troppo bagnato vedrai che il monomero si contamina dal liquido sporco di polvere che rimane nel pennello. I prodotti che hanno un’alta pigmentazione di colore e glitter, possono facilmente contaminare il pennello e di conseguenza il liquido.
2. Primer bagnato:
La Chimica del prodotto può essere modificata e il risultato è l’ingiallimento e un inconsistente asciugatura del prodotto. (Se ancora non li hai letti, qui trovi i libri Face to Face con Doug Schoon tradotti in lingua italiana e l’argomento è; la chimica dei prodotti).
Il Primer acido deve essere applicato con parsimonia, cioè prima di applicarlo sulla lamina bisogna tamponarlo su un pezzettino di carta assorbente in modo che riesco a stenderlo senza andare a rovinare l’unghia e la pelle circostante. Deve essere completamente asciutto prima che il prodotto sia applicato sull’unghia.
Il Primer è facile da contaminare e diventerà giallo se esposto a particelle residue di polvere date da un improprio pulizia dopo la preparazione delle unghie.
3. Contenitori impropri:
Mantenere il prodotto in modo non corretto o in contenitori non originali, può esporre i prodotti alla contaminazione. Quindi:
- Utilizzare il Dappen dish che hanno tappi per evitare che le particelle di polvere possano contaminare il monomero.
- Mantenere le polveri in un vasetti ben chiusi per evitarne l’ingiallimento
- Conservare la polvere in un luogo asciutto, per evitare che l’umidità possa contaminare il prodotto
4. La scadenza del prodotto:
Prodotti vecchi e conservati impropriamente. E’ importantissimo conservare i prodotti in un luogo fresco e asciutto per evitare di diventare inefficaci prematuramente, inoltre non si devono utilizzare i prodotti che sono stati in magazzino per più di 2 anni. Ogni prodotto ha una sua scadenza e non deve essere assolutamente sottovalutata.
Ci sono due tipi di scadenze:
- La scadenza del prodotto. (Durata dalla sua fabbricazione).
- Quanto dura una volta aperto. (Durata dalla sua apertura).
La prima scadenza riguarda la durata del prodotto dalla sua fabbricazione, la seconda data è riferita alla scadenza del prodotto dalla sua apertura. Il simbolo che vedi qui in questa foto:
Un consiglio che ti posso dare è quello di applica un’etichetta con il giorno di apertura del prodotto così da tenere sotto controllo la scadenza.
Da dove partire per
migliorare il tuo lavoro?
Ora che abbiamo visto alcune problematiche e come risolverle, magari ti starai chiedendo da dove partire per chiarirti le idee e fare le cose in modo produttivo o per migliorare ciò che già sai fare, senza andare a cercare informazioni altrove.
Infatti la cosa che ho notato durante i miei anni di esperienza nel settore nail, è proprio la difficoltà di molte ragazze nel mettere insieme i puzzle per seguire una logica di studio e di lavoro.
Il settore nail, come forse saprai, moto spesso è popolato da persone dove ognuna di queste vuole dire la sua o si sente “pronta” per il lavoro, anche dopo un corso di formazione, quando effettivamente non è così perché semplicemente non è possibile.
Quando le informazioni da studiare sono tante e per nessun motivo, vanno semplificate o banalizzate.
Personalmente ho un pensiero personale a riguardo.
Credo veramente che il settore nail, avrà un punto di svolta solo dopo che le informazioni, quelle giuste, raggiungeranno il maggior numero di persone e professioniste, che vorranno svolgere questa professione in modo accurato!
Finché si continuerà a formare le future professioniste in modo approssimativo, senza alcun “filo conduttore”, e senza una logica di studio, sarà molto difficile che le cose miglioreranno.
Questo è quello che mi spinge a scrivere questi articoli che puoi stampare, leggere e studiare. Questo è anche il motivo per il quale ho pubblicato diversi libri sulla Formazione Unghie. Per trasmettere a tutte quelle appassionate, studenti e professioniste, il maggior numero di informazioni che le possano aiutare a fare meglio e migliorare le proprie competenze.
Lo studio di una professione ha due “fasi di studio”:
La prima parte è relativa alla teoria e la seconda è relativa alla pratica. Se manca una di queste, farai costantemente difficoltà a diventare un’Onicotecnica competente e professionale.
Se vuoi iniziare a studiare tutte quelle informazioni relative sulla “teoria delle unghie”, allora ti aspetto al primo corso in Italia 100% teorico, dove parleremo SOLO di informazioni che potranno migliorare le tue competenze e il tuo lavoro. Clicca qui e prenota il tuo posto in sala:
Buona formazione.
Roberta Giannetti
Insegnante di ricostruzione unghie e
Autrice del best seller “Professione Onicotecnica”.