Durante i miei tanti colloqui di lavoro nei centri estetici, una delle prime domande che mi veniva posta, non era magari: ‘’Conosci l’unghia?’’, ‘’Sai come funziona?’’ o ‘’Sai come si lavora in sicurezza in un salone?’’. Invece mi chiedevano: ‘’Sai fare la manicure russa?’’.
Lì per lì rimanevo di stucco, sia perché era l’ultima cosa di cui si dovevano preoccupare, se volevano inserire una professionista nel loro team, sia perché non eseguivo questa tecnica sulle mie clienti. Sapevo cosa comportasse utilizzarla.
Ma torniamo un attimo indietro.
La Manicure Russa è un tipo di manicure, nata in Russia e diventata molto famosa negli ultimi anni, praticamente come se fosse una moda. È comunemente anche chiamata Dry Manicure, semplicemente perché eseguendola, non si utilizza l’acqua. Ma posso assicurarti che non è l’unica manicure che si fa senz’acqua, riuscendo comunque ad ottenere un perfetto risultato finale.
Gli attrezzi che permettono la riuscita di questa manicure sono le punte fresa che vedi in foto (quelle più utilizzate sono ad ago e candela) e le forbicine, anche loro, appuntite.
DA INSERIRE FOTO SIMILE A QUESTA
MANICURE RUSSA: COSA EVITARE
Dovremmo sapere benissimo che la pelle è un organo che ha il compito di proteggerci, indipendentemente della zona del corpo di cui parliamo. Le unghie, e la pelle che la circonda, non sono meno importanti della pelle che circonda il nostro viso.
Nella manicure russa, una parte di pelle viva, chiamata in modo corretto banda epidermica e non cuticola, viene tagliata.
Ormai quasi tutte le onicotecniche la mettono in pratica perché, tagliando le ‘’cuticole’’, riescono ad inserire il prodotto al di sotto della pelle, guadagnando così qualche millimetro. Di conseguenza la ricrescita dell’unghia si vedrà dopo due settimane (circa), invece di una settimana (circa), e inoltre, l’applicazione dello smalto sarà più regolare e precisa.
Purtroppo però, come ho accennato prima, questa tecnica è invasiva.
Utilizzando queste punte fresa così piccole e appuntite, l’onicotecnica riesce con facilità ad inserirsi sotto la banda epidermica, e se si utilizza una pressione eccessiva, dei movimenti ripetuti e una velocità elevata della fresa si rischia di danneggiare sia l’unghia che la matrice, causando seri danni, a volte irreversibili.
A fine trattamento, utilizzando le forbicine, ci potremmo trovare davanti anche della pelle con sangue (Foto 2) o comunque come in Foto 1 dove il risultato è perfetto ma la pelle è molto gonfia. E ti spiego il perché.
La porzione di pelle viva che si va a tagliare, non è messa lì a caso, ma ha la funzione di proteggere la parte interna dell’unghia, da dove essa cresce. Come ti dicevo, la Foto 1 dimostra che a fine trattamento si può ottenere un buon risultato anche senza vedere del sangue fuoriuscire, ma se vedessimo la pelle di quella stessa foto al microscopio, vedremmo che la lesione, seppur micro è stata creata lo stesso (ecco perché la porzione di pelle appare gonfia).
Se eseguo la manicure russa sulle mie clienti, è estremamente importante sterilizzare gli attrezzi tra una cliente ed un’altra (anche se posso assicurarti che non tutte le onicotecniche abbinano questo metodo ad una minuziosa pulizia). È chiaro che se vado a lavorare su una cliente con gli stessi strumenti che ho usato sulla cliente precedente e a cui ho fatto delle ferite, il rischio di contrarre malattie è davvero molto alto. Ed è comunque colpa tua se hai sterilizzato bene tutto, ma la cliente continua ad uscire dal tuo centro con delle ferite. Non sai cosa la cliente toccherà successivamente; fatto sta che gli agenti patogeni potrebbero entrare causando delle gravi infezioni come il Patereccio, comunemente chiamato ‘’Giradito’’.
Nelle settimane successive al trattamento, ammesso che non ti ritroverai delle infezioni, quella porzione di pelle che hai tagliato, non farà altro che ispessirsi, perché la pelle tende a proteggersi. Ed è importante dirti, che più quella porzione si taglierà, più crescerà spessa e dura, un po’ come succede alle onicofagiche (vedi foto).
MANICURE RUSSA: METODO CORRETTO PER ESEGUIRE UNA BUONA MANICURE
Arrivata a questo punto ti starai chiedendo: ‘’allora qual è il metodo corretto per eseguire una buona manicure?’’
Come avrai capito non deve causare danni, ferite o arrossamenti, e posso assicurarti che è possibile ottenerla nel lavoro di tutti i giorni in modo semplice.
La punta fresa che utilizzo, dato che non è appuntita ed ha un lato dritto, ti permette di avere piena consapevolezza della tua manualità. La punta piatta che ti assicura di non andare al di sotto della pelle, ti permette di andare nella zona precisa dove vuoi arrivare, per togliere la vera cuticola che è la parte morta che si trova sull’unghia, e l’unica che può essere effettivamente rimossa. Il lato, anch’esso piatto, ti permette di appoggiarti parallelamente alla lamina, senza avere il rischio di opacizzare da una parte anziché da un’altra.
Ti sembrerà strano ma anche questa punta può crearti dei danni se non utilizzata nel modo giusto. È importante, anche qui, tenere al minimo la velocità della fresa, non mettere troppa pressione e non passare più volte la punta, sullo stesso punto. Cosa che insegno alle mie allieve durante i miei corsi.
Di seguito ti lascio una foto di un semipermanente rinforzato, effettuato da una mia allieva.
Come puoi vedere, questo è il risultato sicuro che si può ottenere, come ti dicevo all’inizio, pur utilizzando una dry manicure che non è quella Russa.
La pelle attorno all’unghia appare rilassata, senza ferite e gonfiori. La banda epidermica non è stata rimossa e l’applicazione del prodotto è stato comunque inserito vicino le cuticole senza sbavature.